Il Pentagono ha reso noto che ieri si è verificata solo una esplosione all’Abbey gate dell’aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul, in Afghanistan. In precedenza il Pentagono aveva parlato di una seconda esplosione al vicino Baron hotel. “Posso confermare che non crediamo che ci sia stata una seconda esplosione al Baron Hotel o nelle sue vicinanze, pensiamo si sia trattato di un solo attentatore suicida. Non siamo sicuri di come quel rapporto sia stato fornito in modo errato”, ha detto il generale William Taylor, vice direttore per le operazioni regionali degli Stati Maggiori Riuniti, nel corso di una conferenza stampa al Pentagono.
Gli Stati Uniti stanno continuando a ricevere informazioni su “minacce credibili” che persistono sulle operazioni di evacuazione dall’aeroporto di Kabul. Lo ha dichiarato il portavoce del Pentagono, John Kirby, aggiungendo che tali minacce vengono monitorate “virtualmente, in tempo reale”. “Crediamo ancora che vi siano minacce credibili. Vogliamo essere sicuri di farci trovare preparati”, ha spiegato Kirby delineando le misure intraprese per rafforzare il perimetro di sicurezza attorno all’aeroporto, colpito ieri da un devastante attacco suicida che ha provocato la morte di oltre 170 persone, tra cui 13 militari Usa, e rivendicato dallo Stato islamico del Khorasan. Il tutto mentre proseguono le fervide attività di evacuazione del personale in vista del completamento del ritiro dei militari il 31 agosto prossimo.
Più di 300 cittadini statunitensi sono stati evacuati da Kabul nelle ultime 24 ore, ha spiegato inoltre Taylor. Complessivamente, ha aggiunto, finora sono stati evacuati circa 5.100 cittadini statunitensi. Inoltre, “35 aerei militari statunitensi – 29 C-17 e sei C-130 – sono partiti con a bordo circa 8.500 persone”, ha affermato Taylor. “In combinazione con le partenze di 54 aerei della coalizione (Nato), altri 4 mila membri del personale hanno lasciato Kabul per essere trasferiti in varie basi di sosta intermedie”, ha detto Taylor, aggiungendo che 89 voli in totale sono partiti ieri da Kabul, per un totale di 12.500 sfollati ora al sicuro fuori dall’Afghanistan in un periodo di 24 ore”. Il dipartimento di Stato ha dichiarato ieri che ci sono circa mille statunitensi ancora in Afghanistan che desiderano lasciare il Paese.
Il Pentagono ha inoltre annunciato che ulteriori basi militari negli Stati Uniti saranno utilizzate per supportare le operazioni di evacuazione dall’Afghanistan. “Il dipartimento della Difesa ha autorizzato la base del Corpo dei Marines di Quantico, in Virginia, di Fort Pickett, in Virginia, e la base dell’Aeronautica di Holloman, nel New Mexico, a fornire ulteriore supporto alla missione degli Stati Uniti per evacuare i richiedenti speciali di visto per immigrati afgani, le loro famiglie e altri individui a rischio”, ha detto Kirby, aggiungendo che le tre nuove basi si uniscono a Fort McCoy nel Wisconsin, a Fort Bliss in Texas, a Fort Lee e alla base McGuire-Dix-Lakehurst nel New Jersey nel fornire supporto, per una capacità massima di 50 mila persone. “Il dipartimento della Difesa continuerà a sostenere il dipartimento di Stato nel fornire sostegno abitativo temporaneo e supporto all’interno degli Stati Uniti per una capacità fino a 50 mila richiedenti speciali di visto per immigrati afgani, le loro famiglie e altri individui a rischio”, ha affermato Kirby, precisando che il Comando settentrionale degli Stati Uniti “coordinerà i dettagli di tutto ciò con il dipartimento di Stato, il dipartimento per la sicurezza interna e, naturalmente, il dipartimento della Salute e dei servizi umani, se necessario”.