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Algeria-Italia, ambasciatore Touahria: “Assicuriamo forniture di gas, massimo impegno sui migranti”

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L’Algeria assicurerà all’Italia le stesse quantità di gas al medesimo prezzo, nonostante le turbolenze geopolitiche e il rincaro degli idrocarburi a livello globale, e continuerà ad arginare i flussi migratori illegali verso la Sardegna malgrado la “situazione delicata” in Sahel. Lo afferma il nuovo ambasciatore di Algeria a Roma, Abdelkrim Touahria, in un’intervista concessa ad “Agenzia Nova”. Classe 1960, sposato con tre figli, il rappresentante diplomatico di Algeri a Roma vanta una profonda conoscenza dell’Italia e dei rapporti tra i due Paesi del Mediterraneo. Durante la sua carriera diplomatica, Touahria ha infatti ricoperto la carica di console generale a Milano, lavorando al consolidamento dei rapporti bilaterali tra Italia e Algeria dal febbraio 2015 al novembre 2019. Touahria ha successivamente occupato, durante un vasto rimpasto del corpo diplomatico nell’agosto 2019, la carica di ambasciatore ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. “La cooperazione energetica è sempre stata ottima tra i nostri due Paesi: l’Algeria rimane al fianco dell’Italia in questo ambito e il gasdotto che collega i due Paesi è un buon esempio di questa cooperazione”, aggiunge Touahria, in riferimento al gasdotto Transmed, il “cordone ombelicale” energetico – conosciuto anche come gasdotto Enrico Mattei – che collega Algeria e Italia passando per la Tunisia. Secondo i calcoli di “Nova”, l’Algeria ha fornito all’Italia circa 1.500 milioni di standard metri cubi di gas dal primo gennaio al 26 gennaio, divenendo così primo fornitore davanti alla Russia, secondo fornitore via gasdotto con circa 1.200 milioni di standard metri cubi di gas.


“La questione era stata sollevata da parte italiana durante la visita storica del presidente Sergio Mattarella in Algeria. Il presidente Tebboune ha assicurato la continuità del flusso del gas algerino all’Italia e che i prezzi non aumenteranno”, aggiunge l’ambasciatore. “Questa decisione da parte algerina desidera sostenere l’Italia in questo periodo molto difficile e dare un segnale di amicizia nella sua vera dimensione, che va oltre il semplice interesse materiale”, aggiunge Touahria. La visita di Stato del 6-7 novembre ad Algeri e Annaba del presidente Mattarella ha segnato “un nuovo inizio nelle relazioni bilaterali tra Italia e Algeria, che sono sempre state eccezionali, per elevarle a un livello superiore”, spiega ancora Touahria. Erano 18 anni che un capo dello Stato italiano non si recava in visita nel Paese nordafricano. “È stata una visita storica da un lato per la qualità dell’accoglienza riservata al presidente Mattarella, e dall’altro per il contesto molto favorevole che sta vivendo il nostro rapporto”, spiega Touahria, ricordando le condizioni “molto particolari” in cui si è svolta la missione del capo dello Stato italiano. “Un contesto segnato dal Covid e soprattutto dalla solidarietà tra Paesi, dato che questa pandemia ha causato più danni e perdite umane, oltre ad uno stop quasi totale dell’economia mondiale”, aggiunge l’ambasciatore. “La visita del presidente Mattarella ha segnato, sia per l’Algeria che per l’Italia, un nuovo inizio delle relazioni bilaterali che sono sempre state eccezionali, ma ora c’è una spinta ulteriore”, ha aggiunto ancora Touahria. “C’è voglia di sfruttare la ricchezza e il know-how tra i due Paesi e di avviare una vera cooperazione economica. Il nostro presidente Abdelmajid Tebboune ha sempre ammirato il modo in cui l’Italia è uscita dalle crisi attraverso l’emergere delle piccole e medie imprese, e ha ordinando ai funzionari locali di trarre ispirazione dall’esperienza italiana. In Algeria, infatti, vogliamo affidarci alle Pmi per rilanciare il nostro sviluppo economico”, afferma l’ambasciatore.

Intanto la prossima riunione del dialogo strategico tra Italia e Algeria si terrà a Roma intorno a fine febbraio e segnerà una prima, importante tappa in vista del vertice intergovernativo che dovrebbe riunirsi ad Algeri nel primo o nel secondo trimestre del 2022 e che vedrà la firma di diversi accordi in sette o otto settori. “Il vertice bilaterale tra Italia e Algeria si tiene ogni quattro anni e l’ultimo incontro è conciso con l’Expo di Milano del 2015. La riunione successiva avrebbe dovuto tenersi nel 2019, ma è stata posticipata a causa del Covid. Il vertice dovrebbe tenersi ora nel primo o nel secondo trimestre del 2022”, spiega Touahria. La riunione segue la storica visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad Algeri e Annaba dello scorso novembre e dovrebbe essere preceduta da altri due appuntamenti: il dialogo strategico italo-algerino e il comitato dei seguiti, quest’ultimo al livello di segretari generali. Insieme al vertice co-presieduto dai primi ministri due Paesi dovrebbe tenersi anche un Business forum con annessa firma di accordi economici e intergovernativi di vario tipo. “Il vertice vedrà la firma di diversi accordi, nell’industria alimentare, nell’agricoltura sahariana, nel turismo, nelle energie rinnovabili, nelle piccole e medie imprese, nella cantieristica, nell’energia, nella cultura: sono sette o otto settori sono oggetto di bilaterale accordi”, precisa ancora Touahria.

Sul tema delle migrazioni, il diplomatico ha lanciato l’allarme sulla “situazione delicata” in Algeria la nuova ondata di migranti che provengono principalmente dai Paesi del Sahel. “Siamo stati considerati e accusati a torto come un Paese che facilita l’emigrazione clandestina, mentre la realtà dei fatti ha smentito questa affermazione”, spiega Touahria. “Ogni giorno registriamo l’arrivo di centinaia di migranti nel nostro Paese. Stiamo discutendo e negoziando con i leader di questi Paesi per aiutarli a reintegrare i loro connazionali”, aggiunge il diplomatico. “Le forze della Guardia costiera e della Marina algerina sono attive per scoraggiare il passaggio di questi migranti verso l’Europa. Abbiamo dispiegato tutti i mezzi a nostra disposizione per fermare la traversata verso le coste italiane e spagnole”, riferisce ancora Touahria. “Mentre noi ci troviamo di fronte a questa situazione, bisogna dire che la lotta all’immigrazione richiede ingenti risorse umane e finanziarie. Serve una volontà comune degli altri Paesi per poter fermare questo flusso. L’Europa dovrebbe prestare maggiore attenzione ai Paesi africani e garantire i mezzi di sussistenza. E’ la mancanza di condizioni favorevoli per la vita normale che spinge queste persone a lasciare il proprio Paese”, aggiunge il diplomatico.

Per avere un Sahel stabile e sicuro, aggiunge l’ambasciatore, è necessario “limitare la presenza di alcuni Paesi che hanno iniziato a interessarsi a questa regione per le materie prime che offre”. Il diplomatico non fa nomi, ma la presenza di mercenari russi del gruppo Wagner in Paesi come il Mali è stata condannata apertamente delle Nazioni Unite e dal Parlamento europeo. “Se vogliamo che questa regione sia stabile, dobbiamo lavorare insieme per limitare la presenza di alcuni Paesi che hanno iniziato a interessarsi alla regione. E sappiamo bene che l’interesse di questi Paesi si concentra sulle materie prime”, riferisce ancora l’ambasciatore. “Collaboriamo con l’Italia per aiutare i Paesi della regione a trovare la loro stabilità e a muoversi verso lo sviluppo economico: questo fermerà anche il flusso dell’emigrazione clandestina”, conclude Touahria.

Un’altra questione cruciale per la politica estera dell’Algeria è la Libia, un dossier con cui c’è una forte convergenza di vedute con l’Italia. “La Libia è un punto di concordanza tra Algeria e Italia. La nostra posizione è comune e non abbiamo alcuna intenzione di influenzare ciò accade nel Paese. Entrambi vogliamo garantire ai libici la libertà di scegliere la modalità politica preferita e le persone che li governano”, aggiunge Touahria. La data del 24 dicembre era stata indicata dal Foro di dialogo politico libico (Lpdf) per organizzare elezioni parlamentari e presenziali nel giorno del 70mo anniversario dell’indipendenza della Libia. Il voto, tuttavia, è stato rinviato e una nuova data non è stata ancora fissata. “Il problema in Libia è la presenza di diversi Paesi attraverso forze militari, mercenari o sostegno finanziario e logistico. Senza questo la Libia avrebbe ritrovato la sua stabilità e la sua naturale dimensione politica”, aggiunge Touahria. “Dobbiamo far convergere maggiormente i nostri punti di vista e aumentare i contatti al fine di trovare soluzioni che consentano alle parti libiche di sedersi al tavolo dei negoziati e trovare soluzioni accettabili”, spiega ancora l’ambasciatore algerino. “Penso che il modo migliore per i libici sia fare concessioni da una parte o dall’altra: senza queste concessioni è molto difficile trovare un consenso nazionale”, riferisce ancora Touahria. “Penso che l’Italia e l’Algeria abbiano molto lavoro da fare per permettere ai libici di trovare una soluzione politica per tutti”, conclude il diplomatico.

Spazio, infine, alla politica interna algerina. Le elezioni che dovranno rinnovare i due terzi dei seggi del Consiglio della nazione, la camera alta del parlamento bicamerale d’Algeria, secondo l’ “completeranno il deficit istituzionale del Paese per consentire un normale avvio dello sviluppo che tutti gli algerini vogliono”, aggiunge l’ambasciatore. “A queste elezioni parteciperanno i maggiori partiti politici, ma va sottolineato anche l’emergere degli indipendenti. Non è una sorpresa: queste personalità della società civile sono molto più di un semplice partito”, spiega Touahria. Alle elezioni anticipate dell’Assemblea azionale popolare, la camera bassa, e alle ultime consultazioni amministrative i candidati cosiddetti indipendenti hanno ricevuto un consenso record, piazzandosi di poco dietro lo storico partito del Fronte di liberazione nazionale (Fln). “Questa nuova dinamica va nella direzione del progetto che vorrebbe realizzare il presidente Abdelmajid Tebboune e che è indicato nei suoi 54 impegni assunti nella campagna elettorale per le presidenziali”, conclude il diplomatico.

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