É di tre morti e sei feriti il bilancio provvisorio dell’attacco rivendicato dai ribelli sciiti yemeniti Houthi nella zona industriale di Abu Dhabi, vicino alla sede della compagnia petrolifera Adnoc, negli Emirati Arabi Uniti. Lo rende noto l’emittente panaraba di proprietà saudita “Al Arabiya”. Questa mattina le autorità emiratine hanno segnalato due incendi nella zona industriale di Mussafah, ad Abu Dhabi, che ha provocato l’esplosione di tre autocisterne vicino all’impianto di stoccaggio della compagnia Adnoc, mentre un altro incendio è stato segnalato in un cantiere edile nei pressi dell’aeroporto internazionale di Abu Dhabi. Secondo quanto riferito dalle autorità emiratine sono stati ritrovati frammenti di velivoli senza pilota nei pressi dei due incendi. “Le indagini iniziali hanno trovato parti di un piccolo aereo che potrebbe essere un drone in entrambi i siti che potrebbero aver causato l’esplosione e l’incendio”, ha affermato un portavoce della polizia in una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa statale “Wam”. Non ci sono stati “danni significativi” dagli incidenti ed è stata avviata un’indagine completa, ha aggiunto la dichiarazione.
Il portavoce militare del movimento Houthi dello Yemen, che sta combattendo contro una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita e che include gli Emirati Arabi Uniti, ha affermato che il gruppo ha lanciato un’operazione militare “negli Emirati Arabi Uniti” e annuncerà i dettagli nelle prossime ore. Le forze pro-coalizione sostenute dagli Emirati Arabi Uniti si sono di recente nuovamente unite alla lotta contro i ribelli sciiti per liberare le regioni ricche di petrolio e gas di Shabwa e Marib. Gli Emirati Arabi Uniti avevano ampiamente ridimensionato la propria presenza militare in Yemen nel 2019, ma continuano ad addestrare le forze di polizia di Aden e ad armare le milizie attive nel sud del Paese, tra cui la cosiddetta Brigata dei giganti responsabile della recente liberazione di Shabwa.
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